Vicchio

VICCHIO E VESPIGNANO

Dalla stazione del treno di Vicchio si raggiunge in pochi minuti il centro storico del paese, una delle tre “terre nuove” fondate da Firenze a presidio e controllo del Mugello nel 1308; nel 1324 vennero erette le mura e le porte, la cui struttura è ancora ben visibile.
Il Museo intitolato a Beato Angelico, frate pittore vicchiese, raccoglie dipinti e arredi liturgici provenienti dalle chiese del Mugello. Vi si incontrano nomi famosi, come Taddeo Gaddi, pittore del Trecento allievo di Giotto, un fonte battesimale e una campana del XIII secolo.
Dal centro il Sentiero dei Pittori raggiunge il luogo dove secondo la tradizione sarebbe avvenuto l’incontro tra il Maestro fiorentino e il giovane Giotto.
L’attuale Ponte di Cimabue è un’elegante ricostruzione cinquecentesca sul torrente Ensa, facilmente raggiungibile anche dalla StataleA breve distanza è il colle di Vespignano, dove secondo la tradizione nacque l’artista; iMuseo Casa di Giotto invita il visitatore a entrare in profondità nello spirito creativo del pittore. La struttura ospita mostre temporanee e laboratori ed è circondata da un piccolo giardino botanico, da cui si ammira la vista sulla vallata e la catena appenninica.
Prima della conquista fiorentina alla fine del XIII secolo, Vespignano fu un importante castello; nominato per la prima volta nel 1048, è probabilmente più antico, come testimonia la torre circolare, simile a quelle del vicino Castel Potente sopra Gattaia e a Belmonte nel Comune di Firenzuola. A Firenze, l’esempio più famoso è la Torre della Pagliazza. Tali tipologie trovano analogie con esempi bizantini, quando nell’Alto Medioevo il territorio fu terra di confine con l’esarcato e Ravenna.

Di fronte al mastio e alla torre è la Chiesa di San Martino, della quale nel 1329 fu priore Francesco, uno dei figli di Giotto. L’attuale campanile della chiesa è che una delle torri di guardia dell’antica cerchia muraria del Castello di Vespignano, smantellato a seguito della fondazione della “terra nuova” di Vicchio nel 1308 da parte del Comune di Firenze.
Una piacevole passeggiata conduce alla Cappella della Bruna, dove la tradizione vuole che il Beato Giovanni Bruni, nato a Vespignano nel 1234, si ritirasse a pregare, mentre nei campi i buoi portavano a termine da soli l’opera interrotta. L’edificio conserva all´interno i resti di una pittura murale attribuita al pittore fiorentino Paolo Schiavo (XV secolo), allievo di Andrea del Castagno e di Paolo Uccello, raffigurante una “Madonna del latte“, oggetto di grande devozione popolare nella zona.