Arcivescovo Ruggieri Ubaldini

ARCIVESCOVO RUGGIERI UBALDINI (1220 ca.-1295)

“La bocca sollevò dal fiero pasto
quel peccator, forbendola a’capelli
del capo ch’elli avea di retro guasto.
[….] Tu dei saper ch’i fui conte Ugolino
e questi è l’arcivescovo Ruggieri
or ti dirò perch’i son tal vicino”
(Inf., XXXIII, vv. 1-3, 13-15)

L‘Arcivescovo Ruggeri Ubaldini (1220 ca.-1295), figlio di Ubaldino della Pila, nasce nel momento aureo della dinastia e segue le orme dello zio Ottaviano nella città di Bologna, dove diventa arcidiacono. Nel 1278 diventa arcivescovo di Pisa, dove entra in contatto con il ceto dominante della città, retta dal ghibellino Ugolino della Gherardesca e dal guelfo Nino Visconti.
Testimone della decadenza di Pisa dopo la sconfitta della Battaglia della Meloria (1284), dopo essersi sbarazzato di entrambi assume il potere e condanna a morte il conte Ugolino della Gherardesca facendolo rinchiudere nella “Torre della Fame” insieme a due figli e due nipoti.

A tale episodio è dedicato uno dei passi più celebri della Commedia.
Tuttavia, “[….] Tutta la luce dei versi danteschi è proiettata su Ugolino; Ruggieri è inerte: solo un teschio da rodere, dei capelli con cui ‛forbirsi’ la bocca come con uno straccio” (da Enciclopedia Dantesca, 1970)